Le fornaci

Le Fornaci

Una tradizione estrattiva del calcare in paese risaliva in età remote, ma la lavorazione della calce era effettuata con piccole fornaci che funzionavano solo stagionalmente ed occupavano pochi addetti. Solo con la costruzione dei forni a ciclo continuo, dalla metà dell’ottocento in avanti, i grandi investimenti fatti dai proprietari e dai concessionari diedero dimensioni di rilievo alle imprese. Il paese si qualificò per un’alta concentrazione di impianti moderni, produttori di ottimo materiale, e diede lavoro ad una nuova classe di abili operai.

A cavallo tra i due secoli, le ditte che lavoravano la calce erano una decina. I forni erano accesi, in generale, a pochi passi dalla riva del lago e dai moli ai quali attraccavano i barconi che assicuravano il trasporto più facile lungo le vie d’acqua fino a Milano. Lo sfruttamento più intenso duro’ alcuni decenni e poi il progresso porto’ a soffocare questa attività. L’ultima fornace chiuse verso il 1960. Oggi restano squarci biancheggianti che si scorgono da lontano, tracce evidenti dell’estrazione sui fianchi della collina, che mostreranno sempre i segni delle dure lotte dei minatori contro il sasso.

Non pochi dei vecchi forni che circondavano i due colli di Ispra sono crollati sotto il peso degli anni o per l’azione demolitrice dell’uomo. Alcuni sono strati trasformati, con gusto, il belle residenze private. Pochi sopravvivono, in diverse condizioni, e si pongono come interessanti memorie di archeologia industriale.

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Ultimo aggiornamento: 24/09/2024, 10:09

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